Il linguaggio pubblicitario entra nella quotidianità, quasi sempre non invitato, con una certa prepotenza. Per contro, viene accolto per lo più con leggerezza. La riflessione sulla pubblicità è in gran parte ricerca sui suoi simboli, sulle immagini utilizzate, a volte si fa congettura e commento estetico come avviene con le opere d’arte.
Più rara è la riflessione sulla lingua utilizzata dalla pubblicità, che pure è parte ingombrante di tutta l’operazione. Esistono diversi manuali (se ne dà atto nella bibliografia del presente volume) descrittivi del linguaggio, ma interpretativi dell’immagine che si utilizza in pubblicità. Al contrario questo libro si propone una indagine critica - non solo descrittiva - principalmente della lingua della pubblicità e prende a riferimento esempi del mondo di lingua tedesca. Inevitabilmente anche l’immagine pubblicitaria viene coinvolta nella riflessione, che è contemporaneamente sincronica e diacronica, poiché il volume ispeziona le tendenze che storicamente hanno delineato nel secolo scorso l’interpretazione semiotica di quella che ormai è da considerare - nel bene e nel male - una delle espressioni linguistiche più controverse ed interessanti del mondo moderno. L’analisi è qui dominata da una prospettiva interculturale, che parte dal mondo di lingua tedesca con l’obiettivo di fornire ai lettori e alle lettrici gli strumenti necessari all’elaborazione di modelli critici ed interpretativi del linguaggio pubblicitario di altre culture, non ultima di quella italiana.