Lo scopo del presente lavoro è quello della elaborazione del problema del senso dell’essere. Il suo traguardo provvisorio è l’interpretazione del tempo come orizzonte possibile di ogni comprensione dell’essere in generale
(Heidegger, Essere e tempo).
“Io, che cominciai a leggere Essere e tempo quattro anni dopo la scomparsa del filosofo tedesco, nel 1980, rimasi affascinato da questa apertura: il tempo. Come tutti gli intellettuali europei, giovani e non giovani, del XX secolo, ero all’epoca alle prese con Einstein e Heisenberg, Proust e Freud, Bergson e Minkowski, tutti altri grandi maestri del tempo. – E tutti europei. Ammetto che mi ci volle del tempo per focalizzare il problema dello spazio – e molto di più per connetterlo con l’essere. – Sto rimediando” (dall’Avvertenza dell’autore).
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