Tra le produzioni ceramiche di età orientalizzante la classe dell’impasto merita un’attenzione particolare. In questo periodo, infatti, la cultura materiale di ampi settori territoriali della penisola italiana è basata prevalentemente su queste manifestazioni artigianali. Esse sono da un lato fortemente ancorate alle tradizioni locali e dall’altro strettamente connesse anche a complesse testimonianze figurate, spie dei multiformi contatti culturali con l’ambito mediterraneo.
Il presente volume, dedicato allo studio delle produzioni di area falisca, è incentrato sull’analisi dettagliata di oltre 650 vasi d’impasto, provenienti da Falerii, Narce, Nepi, Corchiano, Gallese e Vignanello e caratterizzati da superfici ornate con decorazioni ottenute a incisione, spesso riempite con paste colorate.
All’analisi formale dei fittili si affianca uno studio dettagliato del repertorio decorativo e un primo inquadramento dei contesti di provenienza. Officine ceramiche polivalenti, operanti nel corso del VII secolo a.C. nei diversi centri falisci, appaiono specializzate contemporaneamente nelle tecniche dell’incisione, della meno comune excisione e nella pittura. Questi vasi, pur distinti in diversi filoni produttivi, vengono a costituire un insieme omogeneo, un tratto fortemente caratterizzante della specificità culturale di questo comparto territoriale dell’Italia antica.