La recente pubblicazione in versione integrale del "Journal" di Julien Green, comprendente le centinaia di pagine a suo tempo autocensurate dall’autore, getta nuova luce sulla figura e l’opera dello scrittore francese di origini americane e protestanti, che all’età di sedici anni si è convertito al cattolicesimo. Il saggio ricostruisce la tormentata vicenda esistenziale dello scrittore, il quale, nella sua condizione di credente omosessuale, ha vissuto in modo molto acuto il conflitto tra aspirazioni religiose e pulsioni sessuali. Viene evidenziata in particolare l’influenza esercitata sul percorso spirituale dello scrittore dal filosofo Jacques Maritain e dal religioso‑artista Marie Alain Couturier. Con i suoi romanzi sull’«amore impossibile» Green è stato un pioniere della letteratura omosessuale novecentesca. Disponendo la pubblicazione integrale del suo diario intimo, comprese le pagine dedicate al racconto della sua esperienza di «omosessuale in cerca di Dio», Green ha compiuto una scelta coraggiosa che ci autorizza ad annoverarlo tra i protagonisti cristiani del secolo gay, come è stato definito il Novecento. Quando il movimento per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali non era ancora nato (o stava facendo i primissimi passi), Green non lesinava le critiche alla posizione della Chiesa cattolica, rivendicando per il cattolico omosessuale il diritto ad avere una vita cristiana senza rinunciare alla vita naturale.