I saggi raccolti in questo volume costituiscono risultato di una ricerca interdisciplinare finalizzata a riunire le prospettive di studio maturate all’interno del progetto di ricerca Theory and Methods for the right to health: habeas data, ethics and risk in healthcare (TheoMed‑Risk), promosso dal Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento (DSSSU) e sviluppato presso l’ASL Lecce, nell’ambito delle attività condotte dal Laboratorio diffuso di ricerca interdisciplinare applicata alla medicina (DREAM) sul territorio salentino. La base concettuale che accomuna i diversi contributi è sintetizzabile nella seguente considerazione: nuovi modelli di policy, che prevedono l’utilizzo integrato di tecnologie ICT e l’applicazione di un modello di e‑government sanitario, possono contribuire al raggiungimento di elevati livelli di qualità nell’erogazione dei servizi in ambito medico e socio‑sanitario. Un orientamento che, sul piano teorico, dovrebbe tradursi nel miglioramento degli standard qualitativi nell’erogazione dei servizi sanitari e, sul piano metodologico, potrebbe favorire processi di creazione di nuova conoscenza per la riduzione del rischio in sanità. Si tratta di un’analisi che si sviluppa attraverso l’approccio metodologico delle scienze sociali e sposta il focus dell’analisi sulla natura antropocentrica del problema, piuttosto che tecnocentrica. In particolare, è noto il complessivo processo di revisione che ha coinvolto gli assetti organizzativi, funzionali e procedurali degli apparati sanitari e le dinamiche relazionali con i pazienti. Nel quadro complessivo dei mutamenti avvenuti, la comunicazione si rivela come un ambito decisivo per il funzionamento di sistemi nodali, cioè reti di rapporti in cui ogni nodo è rappresentativo di specifici interessi (aspettative e diritti) che entrano in rapporto con la numerosità degli elementi che interconnettono il sistema, determinando importanti flussi di dati e informazioni in entrata e in uscita. Ma si tratta anche di un ambito critico che richiede modelli comunicativi evoluti, cioè non più legati alla schematica divisione delle competenze e alla rigida sequenza dei procedimenti, ma costruiti sulla base di logiche cooperative e criteri di interconnessione che assicurino scambio e condivisione tra soggetti che operano nel settore socio‑sanitario e nel rispetto delle sfere di autonomia di ciascuno. […] Una prospettiva che, in questo Progetto, segue la natura, le origini e il percorso evolutivo del rapporto fiduciario tra medico e paziente principalmente attraverso l’informazione sul consenso, il cosiddetto “consenso informato”. […] Sono certo che i contributi presenti in questa pubblicazione diano un valido impulso per un nuovo approccio alla governance del rischio sanitario sul nostro territorio e per meglio comprendere la complessa problematica del “consenso informato” a partire dall’Azienda Sanitaria Locale di Lecce.
Dall’introduzione di Michele De Benedetto