La linguistica del delitto nasce dall’esigenza di attestare la presenza di linguaggi specialistici anche in quei contesti meno settoriali e, anzi, assolutamente popolari, quali alcuni generi letterari. Nello specifico, partendo dal potere mortifero della parola, da sempre evidente, essa si prefigge l’obiettivo di indagare un contesto ben preciso, cioè il poliziesco, esemplificato nel romanzo Poor Tom is Cold (2001) della scrittrice canadese Maureen Jennings. In tal senso vengono osservate le peculiarità formulaiche, stereotipi imprescindibili per la riuscita del romanzo criminale, e linguistico-espressive, capaci di richiamare a sé quelle forme cristallizzate, sintattiche e lessicali portatrici di diversi gradi di specialismo.
Allo stesso modo, in concomitanza con l’analisi linguistica, risulta fondamentale anche lo studio traduttivo e traduttologico delle pagine più significative del giallo in esame, attraverso le quali viene proposta una traduzione capace altresì di permettere un raffronto linguistico specialistico tra il testo di partenza, in lingua inglese, e quello di arrivo, in lingua italiana.