Il Quaderno 3 della collana Unassyst si colloca in continuità con le riflessioni avviate nel Quaderno 2, Geometrie variabili della Leadership. Significati negoziati dalla fiducia. Si focalizza sui tratti fondanti del significato di una buona leadership, al fine di evidenziarne i presupposti che la rendono aderente ai principi e alle dinamiche dei processi aziendali anche in termini di sostenibilità dell’azione. L’obiettivo è di spostare il focus sulla varietà delle organizzazioni (per dimensioni, risorse, cultura) e sull’importanza di considerare la leadership come un processo che si definisce rispetto a persone e non a cose inanimate e astratte.
È questo il senso con il quale gli autori affermano che un leader severo può essere molto più leale e corretto verso gli altri, rispetto a un leader che, pur dichiarandosi aderente ai principi della leadership gentile, risulti distante dai collaboratori e contraddittorio tra ciò che dichiara e ciò che traduce in comportamenti e azioni pratiche. Il testo è, in sintesi, una riflessione sull’importanza di coniugare il management con la leadership superando la “storia unica”, cioè ricercando un’adesione reale al contesto, alle persone, alle risorse disponibili, alla realtà della specifica organizzazione riconoscendone la sua unicità rispetto alla varietà. Come scrivono gli autori, “la leadership in una parola sola non esiste, piuttosto ci sono cardini fondamentali che possono condurre alla buona leadership, e questi sono l’equilibrio, l’armonia, l’autenticità”.
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