Muovendo dall’individuazione della rilevanza giuridica della nozione di rischio, l’indagine s’interroga sull’incidenza del carattere sinallagmatico della relazione contrattuale sulla valutazione della disciplina della risoluzione per impossibilità sopravvenuta, la quale mira a preservare l’equilibrio tra le prestazioni programmato al momento del perfezionamento del contratto. Da tale rilievo discendono conseguenze applicative con specifico riguardo al rapporto tra gli artt. 1463 e 1465 cod. civ., all’operatività del principio res perit domino e all’efficacia di pattuizioni volte a limitare o escludere il ricorso alla risoluzione, imponendo alle parti di procedere alla rinegoziazione delle condizioni contrattuali alterate dalla sopravvenienza.