Stato e Chiesa non sono immuni dall’individualismo, dalla ricerca del solo interesse personale, dall’egoismo, avidità, carrierismo, protagonismo, narcisismo e non solo, di molti che sono ai vertici delle istituzioni; si assiste alle secolari e becere pratiche del ricorso all’autoreferenzialità, al "dividi et impera", del mantenere distante popolo ed energie che attendono di trovare modo di esprimersi compiutamente. Uno dei percorsi da esplorare per provare ad avviare a soluzione l’attanagliante crisi sociale contemporanea è “allargare la platea dei decisori ai credibili e a quelli che hanno le potenzialità per diventarvi”. Abbiamo bisogno di più esempi di servizio delle istituzioni civili e di opera gratuita e fedele nella Chiesa, di comportamenti congruenti ai doveri che i ruoli di gestione ci chiamano a rispettare, di testimoni come Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Poche rondini non fanno primavera ma rappresentano gli esempi che alimentano la speranza del futuro migliore”.