La famiglia Geraldini, originaria di una piccola città dell’Umbria, Amelia, tra il XV e l’inizio del XVI secolo, è un punto di riferimento per papi e reggenti degli Stati italiani e europei. Diversi esponenti svolgono incarichi diplomatici e culturali di prestigio presso la Santa Sede, la Corte di Napoli e poi presso quelle di Aragona e Castiglia. Essi si atteggiano fermi sostenitori dell’Umanesimo latino in Europa e, con Alessandro Geraldini, fino nel Nuovo Mondo. Nel percorso qui tracciato, oltre alla parabola della famiglia, attraverso la storia di personaggi cardine come Angelo, Antonio, Agapito e quindi Alessandro, segue un’analisi relativa ai luoghi ove l’Umanesimio latino si rafforza, tra la Corte di Napoli e quella aragonese‑catalana, contrapponendosi alla linea filospagnola (e filovolgare) promossa da intellettuali quali Antonio de Nebrija. Nel presente volume è contenuta anche la traduzione italiana e un’analisi del piccolo corpus poetico dei Carmi di Alessandro Geraldini, personaggio al centro della scena politica pontificia, primo e forse ultimo scrittore italiano in lingua latina nel Nuovo Mondo, in quanto primo vescovo residente della diocesi di Santo Domingo, morto un anno prima delle "Prose" di Bembo.