Recensione del libro Segno e suono del tempo su Musica Domani
09 Gennaio 2013
È stata pubblicata una recensione del libro "Segno e suono nel tempo. Nove progetti di didattica pianistica ispirati alla minimal music" di Francesca Gemmo apparsa su MD (Musica Domani), numero 164-165 a firma di Annibale Rebaudengo
Argomento
Un’introduzione generale alla musica minimalista americana e al concetto intrinsecamente correlato di “ripetizione” apre opportunamente il testo. Se i precedenti storici della ripetizione si possono far risalire all’origine della musica, ancor più evidenti (“ascoltabili”) sono gli influssi delle musiche indiane, balinesi e africane che hanno influenzato lavori minimal di Young, Riley, Reich e Glass. Ognuno dei citati autori – da cui prendono origine i diversi progetti didattici – viene presentato con le sue specificità culturali e musicali in maniera da chiarire ai ricreatori le origini dei modelli proposti. I procedimenti compositivi dei quattro autori sono ben spiegati dall’autrice: le consegne diventano così intellegibili e culturalmente significative. Gli insegnanti, anche per rassicurarsi sulla fattibilità dei percorsi didattici, potranno anticipare per proprio conto la realizzazione dei nove progetti che articolano il libro: vi troveranno soddisfazione come l’ha esperita chi scrive. In maniera chiara e sintetica si alternano a progetti di scrittura e lettura con semplici codici ana logici non accademici, progetti di composizione meditata e altri di composizione estemporanea, la cosiddetta improvvisazione. Ma anche l’improvvisazione ha necessità di una progettazione e quindi nelle tre tipologie progettuali vengono posti obiettivi cognitivi, estetici, strumentali, ludici, culturali e relazionali se le attività sono di musica d’insieme.
Destinatari
Insegnanti di Pianoforte, ma non sarà difficile per chi insegna altri strumenti adattare le consegne ai propri allievi. Il testo è utilizzabile con profitto anche dagli allievi adulti curiosi che possono fare a meno della guida professorale.
Motivi d’interesse
Può essere un testo prezioso per prendere contatto con la musica minimalista che ha permeato la cultura non solo americana nella seconda parte del Novecento, musica che ancora si divulga con successo anche fuori dagli ambienti accademici. Può essere un testo per iniziare a mettere in gioco la fantasia dentro le regole e per aggiungere modelli compositivi a chi già compone scrivendo o improvvisando. La fattibilità dei progetti del libro è una delle caratteristiche positive, così come la possibilità che venga affrontato da principianti o esperti strumentisti. Chi dedica una parte della propria maniera di essere musicista alla creatività, sperimenterà un percorso di soddisfazione estetica che non può che aumentare l’autostima di chi si mette alla prova. Non manca un’utile bibliografia per chi volesse approfondire la poetica minimalista, i contesti in cui è nata e si è sviluppata.
Annibale Rebaudengo